venerdì 9 gennaio 2009

Chi siamo, La nostra storia

CHI SIAMO

Il laboratorio sociale Tana Libera Tutte/i è stato e continua ad essere uno spazio aperto: a soggettività, idee, musica, arti e ozio sempre nel rispetto della differenza di razza, sesso, età e nell'aiuto reciproco e collettivo per cercare e superare le difficoltà, i bisogni primarie per tutte le infamità fisiche e mentali imposte dal sistema voluto e portato avanti da pochi altri. Cercando sempre di più di essere, come singoli e collettivamente. Sbriciolando le maschere del sembrare e dell'apparire, mettendosi a nudo e non vergognandoci di quello che siamo. Discutendo, rapportandosi e analizzando individualmente e collettivamente qualunque cosa che porti maggior conoscenza della vita che viviamo e vediamo. Per riappropriarci sempre di più degli spazi fisici e mentali che ci hanno razziato con una dittatura fisica e mentale da sempre vigente. Noi vogliamo essere noi stessi, pensare e agire autonomamente da un sistema che non ci appartiene.



LA NOSTRA STORIA

Il laboratorio "Tana Liberi Tutte/i" è un'esperienza nata qualche anno fa sulla spinta di alcune soggettività che sono partite da una serie di considerazioni molto semplici: come poter evolvere il loro percorso all'interno dei movimenti di lotta antagonista senza riproporre dei meccanismi di chiusura che ne sono stati spesso un limite. Questo non significa rinnegare un'analisi critica verso l'attuale sistema di produzione o non partecipare alle lotte, ma semplicemente porsi delle domande sulle nuove forme di comunicazione, aggregazione e contestazione al potere costituito. Chiaramente non siamo in grado di fornire una risposta di carattere generale al problema, m abbiamo in ogni modo deciso di intraprendere questo percorso che ci ha portato all'apertura di uno spazio aperto a laboratori: artistici, multimediali, gruppi di consumo, letterario, di discussione per poter aggregare intorno alla voglia sperimentale queste nuove istanze. Senza chiusure preconcette e senza volere a priori etichettare nessuna proposta che emerge come più o meno rivoluzionaria. L'esperienza "Tana Liberi Tutte/i" pur tra mille difficoltà, è riuscita a mettere in contatto soggetti provenienti dagli ambiti musicali dell'underground romano, dei rave party, dei movimenti di lotta per la casa, dei collettivi studenteschi, simpatizzanti di quartiere e a dare vita a feste popolari inserendole in una borgata in via di sviluppo ancora non inserita in pieno nello scempio urbanistico neoliberista (vedi Testaccio, San Lorenzo, Pigneto...). Un'altra tematica sviluppata da parte dei componenti del laboratorio (Tana Liberi Tutte/i) è l'appoggio a tutte quelle persone private della loro libertà fisica e mentale con il pieno appoggio al comitato contro la repressione "Argo Secondario".
Concludendo questo breve e parziale riassunto dei trascorsi del laboratorio non senza ricordare l'archivio letterario in continua via di crescita e sviluppo, chiudiamo nella speranza di poter contare in futuro nel contributo di chiunque voglia condividere questo spazio aperto ad ogni proposta che vada nella direzione della critica attiva alla struttura e sovrastruttura capitalistica: sperando che questa nostra esperienza possa essere, almeno, un piccolo contributo per tutte le strutture fuori e dentro il movimento che si muovono in questa direzione.

LABORATORIO LETTERARIO

Nel corso del tempo si è sviluppata all'interno dei frequentatori e non del laboratorio la necessità impellente del conoscere -ascoltando, guardando, leggendo e apprendendo- e dell'analizzare sia singolarmente con il proprio ragionamento, che collettivamente, con discussione, confronti, dibattiti più o meno accesi ma sempre nel pieno rispetto personale, intellettivo e delle differenze: culturali, di età, di nascita, di sesso, di crescita, di esperienza e di pratiche di vita. Per poter cercare di essere il più possibile se stessi in un mondo sempre più globalizzato e incattivito su sistematici e sempre più evoluti modelli di controllo, repressione e lobotomizzazione, fisica e mentale. Basta con la paura accecante del flop della vita che razionalmente ci fa inventare maschere su maschere per farci apprezzare e svuotare da chi ha regolarizzato e regolarizza con le proprie scelte di convenienza e privilegio la vita di tutti e controllando dall'alto della propria bassezza e infamità culturale, sentimentale, intellettuale ed energicamente negativa: avendo il controllo dell'informazione, della cultura, del sapere, del bene e del male, dell'esigenza, dei bisogni divenuti necessità e che ti obbliga per esistere in vita ad accettare più o meno la schiavitù a te imposta e da te imposta formando così il sistema controllato e regolato da pochi. Noi vogliamo capire noi stessi, annientandoli nel loro tutto e nel nostro nulla. Creandoci, creando idee e modificarle, accrescendole, con confronti esterni ed interni, dibattiti, letture personali e collettive elaborate e veicolate internamente ed esternamente con la modalità della scrittura di produzione cinematografica e teatrale, radio, web e tutte le forme possibili e necessarie praticabili e non.