Iniziamo con il chiarire cosa è Il CONSUMO CRITICO, consiste nella scelta dei prodotti non solo in base al prezzo e alla qualità o pensando solo alle proprie tasche, ma anche in base alla storia dei prodotti stessi e al comportamento delle imprese che li offrono. Scartando i prodotti che non rispettano l'uomo e l'ambiente, si invia alle imprese un messaggio chiaro: si comunica loro che non siamo d'accordo con quello che stanno facendo e lo facciamo utilizzando le loro stesse regole economiche. In altre parole ai produttori si comincia a richiedere una caratteristica in più alla merce: quella dell'eticità. Il consumo critico, quindi, ricerca consapevolmente ed esclusivamente prodotti il provenienti da aziende che:
- adottano sistemi di produzione che non nuocciono all'ambiente ed alla salute dei consumatori, (tendenzialmente aziende biologiche e biodinamiche, ma non necessariamente in campo alimentare; negli altri settori aziende che si distinguono per una politica di riciclaggio, attenzione agli scarichi o utilizzo di energie alternative)
- si sono distinte per l'impegno in campo sociale e per l'attenzione nei confronti delle condizioni di lavoro dei propri dipendenti diretti, delle aziende appaltatrici o comunque dell'intera filiera produttiva.
E' importante ricordare che chi va al supermercato esprime una valutazione per ogni prodotto che acquista; segnala così alle imprese i comportamenti che condivide e quelli che condanna. L'acquisto può trasformarsi in un sostegno alle forme produttive corrette o in uno ostacolo alle altre.
A COSA SERVE
Nel sistema economico mondiale la funzione del consumo gioca un ruolo determinante. I risultati sono ormai noti: il nostro consumo è al livello dello spreco, così come sappiamo anche che il nostro - fittizio - benessere non è più sostenibile dal pianeta:
- da un punto di vista delle risorse ambientali: è possibile calcolare "quanta natura", "quanto territorio" utilizziamo per sostenere il nostro stile di vita: occorrono circa 2.85 pianeti!
- per quanto riguarda il livello socio-economico: questo consumo di risorse non è per tutti uguali, il 20% della popolazione mondiale consuma l'80% delle risorse disponibili!
Molti vivono un senso di impotenza ma affermano che non si può competere col potere del sistema. Invece cambiare si può .
La prima forma di consumo critico è quella di interrogarsi se gli acquisti che facciamo riguardano beni di cui abbiamo veramente necessità. Ridurre il livello dei nostri consumi, oggi in prevalenza indotti e superflui, è la prima priorità. Consumare meno non significa vivere peggio, significa semplicemente porre l'attenzione su quei beni, materiali e immateriali, di cui abbiamo veramente necessità.
Anche se potente il "sistema" è vulnerabile e proprio i consumatori possono infliggergli i colpi più duri. Possono paralizzarlo o, quanto meno, cambiarlo. Intanto cominciando a domandarsi se i prodotti che acquistiamo servono veramente, poi valutando da chi e come sono stati prodotti
Per questo, prima di comprare qualsiasi prodotto è importante conoscere anche il comportamento generale delle imprese produttrici e, di conseguenza, porsi alcune domande. In quali condizioni di lavoro sono stati ottenuti? E' stato pagato un prezzo giusto ai produttori? Anche se a volte il singolo prodotto può risultare perfetto da tutti i punti di vista, che dire se è
stato fabbricato da una multinazionale che possiede tante altre attività inquinanti, che esporta rifiuti pericolosi nel Terzo Mondo, che nell'Europa dell'Est sfrutta i lavoratori, che è compromessa col militare?
CHI SIAMO
Siamo un gruppo di persone che ha deciso di incontrarsi per riflettere sui propri consumi e per acquistare insieme prodotti di uso comune, utilizzando come criterio guida il concetto di giustizia e solidarietà, nasce per motivazioni proprie (procurarsi cibi più genuini, conoscere direttamente i produttori, stare insieme, riflettere e approfondire i temi del consumo, ridurre l'impatto ambientale degli acquisti che vengono fatti etc.). ma possiamo dire che alla base vi è una critica profonda verso il modello di consumo e di economia globale, insieme alla ricerca di una alternativa praticabile da subito. Pensando che in gruppo ci si aiuta a non sentirsi soli nella propria critica al consumismo, a scambiarsi esperienze ed appoggio, a verificare le proprie scelte.
Ma non vuole dire soltanto risparmiare acquistando collettivamente e direttamente dal produttore, saltando i tanti passaggi dell'intermediazione commerciale, ma soprattutto chiedersi che cosa c'è dietro a un determinato bene di consumo.
Ma vogliamo distinguerci dai gruppi d'acquisto tout-court (ad esempio, le cooperative di consumatori), che possono non presentare connotazioni etiche, ma essere solo uno strumento di risparmio.
Abbiamo cominciato a parlare dell'idea degli acquisti collettivi in un gruppo di persone, formando appunto questo gruppo le cui intenzioni sono di aprirsi ad altri interessati. Insieme ci si occupa
di ricercare nella zona piccoli produttori rispettosi dell'uomo e dell'ambiente, di raccogliere gli ordini tra chi aderisce, di acquistare i prodotti e di distribuirli. Consapevoli del grosso sforzo che cio comporta, abbiamo intenzione di iniziare da pochi prodotti. Per poi via via ampliarli di pari passo alle adesioni di altri interessati.
Si è pensato che per farsi conoscere, oltre che con il passaparola e lo spazio BLOG, di organizzare delle cene (o aperitivi) che oltre che avere l’intento di farci conoscere anche quello di degustare i vari prodotti
Il gruppo cerca prodotti provenienti da piccoli produttori locali per avere la possibilità di conoscerli direttamente e per ridurre l'inquinamento e lo spreco di energia derivanti dal trasporto. Inoltre si cercano prodotti biologici o ecologici che siano stati realizzati in condizioni di lavoro rispettose della dignità umana e dei ritmi e dei tempi delle stagioni e della terra. Perciò, gli acquisti del gruppo saranno indirizzati per prodotti locali, tipici, stagionali, bio-ecologici, acquistati a un prezzo giusto.
Ma non solo, le nostre intenzioni sono rivolte anche alla trasformazione in proprio di alcuni prodotti (conserve, marmellate, essenze, etc.) e all’approfondimento di temi che riguardano il settore della produzione, della distribuzione e del consumo, e per questo , oltre al gruppo di consumo vero e proprio, abbiamo formato un "laboratorio" di studio specifico.
mercoledì 17 dicembre 2008
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