lunedì 9 febbraio 2009

Appello a lottare per la scarcerazione di Simone. Libero Simone, liberi tutti.

Appuntamento Martedì 17 Febbraio ore 11:00 al Tribunale dei minori
via dei Bresciani n°32 angolo Lungotevere dei Sangallo (via Giulia)
per l'udienza del Tribunale della libertà di Simone

Ennesima condanna sociale ai danni di un minore di 17 anni da parte di burocrati retrogradi intrisi di bigottismo cattolico freudiano, in un sistema dove sempre vige l'assoluzione riverente per pochi, con condanne e repressioni fisiche e mentali per chi non si adegua, a imposizioni adesso e più che mai illogiche e denigranti per la dignità umana, neanche inerenti e ligie al loro modello socio culturale e legislativo.
Lo scorso 8 Ottobre un 17enne di nome Simone è stato fermato dai carabinieri, nella periferia romana, e portato in caserma perchè aveva con se 3 gr di hashish (ma con il solo principio attivo pari a 0,30 gr, si e no un paio di spinelli). Accusato di detenzione e spaccio, dopo pressioni fisiche e psicologiche Simone ammette le accuse, per uscire e tornare ai suoi affetti (dalla sua ragazza e dagli amici). Sapendo che il reato contestato prevedeva una pena inferiore ai due anni di reclusione e che era incensurato, Simone credeva che la pena sarebbe stata sospesa. Ma così non è stato per i suoi aguzzini che hanno continuato a recluderlo in un CPA di Roma, non per reati ma per la sua condizione sociale e familiare. La valutazione non è, infatti, avvenuta su atti o irregolarità, ma sulle problematiche di chi gli è attorno, in primis del padre, con problemi legali e psichiatrici, e contestandogli gli ambienti da lui frequentati.
Qundi considerandolo pregiudizialmente "instabile di mente" lo trattano come cavia da laboratorio, sballottandolo dal CPA di Roma prima e poi al CPM di Settingiano (CATANZARO) poi, deportandolo a 600 km da Roma, in un ambiente radicalmente diverso da quello abituale, togliendogli ogni possibilità di contatto con i compagni, cambiando ad ogni trasferimento il tipo di "cure" imposte, sottoponendolo continuamente a nuove visite mediche ed udienze sia civili che penali.
Tutto per continuare a ingrassare un sistema già di per sé lardoso.
Non soddisfatti, per continuare nel tentativo di annientare la personalità di un minore, il giudice in udienza di primo grado e dopo che il pm ha richiesto una condanna a 5 mesi e 10 giorni declama dall'alto del suo pulpito la sospensione del processo e richiede una perizia psichiatrica (ad un ragazzo di 17 anni!!!), rifiutando per l'ennesima volta di accogliere sia la richiesta di scarcerazione sia il nuovo domicilio presso una famiglia che risponde ai requisiti della loro stessa legge.
Ma che piccola storia ignobile che mi tocca raccontare, cosa solita e banale che non merita due righe sul giornale.
Non possiamo e non vogliamo accettare questo accanimento nei confronti di Simone, e siamo intenzionati a lottare con ogni mezzo necessario ed in ogni sede per sottrarlo a questa "giustizia" che non ci appartiene.

Gli amici di Simone


Per sostenere le spese legali gli amici lanciano due appuntamenti:
Venerdi 13 Febbraio, a partire dalle h 20:00 aperitivo, seguito da selezioni musicali.
Martedi 17 Febbraio, a partire dalle h 21:00, cena e dibattito con l'avvocato Francesco Romeo che darà gli ultimi aggiornamenti sulle vicende processuali di Simone e l'intervento di altri specialisti che si stanno interessando del caso. Seguono proiezioni e musica.
Le due serate si svolgeranno presso:
il Laboratorio Sociale TANA LIBERI TUTTI via Giorgio Pitacco n°44




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